“Doki Doki Literature Club!”: niente è come sembra

La recensione di Giampaolo Sutto


Sembrerebbe una tipica visual novel in stile giapponese, con disegni colorati e dettagliati stile 'anime', musichette allegre e simpatiche e personaggi stereotipati: il protagonista è un ragazzetto tranquillo e solitario, non molto studioso, preferisce i videogames allo stare con i compagni di classe. Nonostante questo, deve scegliere quale club del suo liceo frequentare, e non sa decidersi
. Gli unici altri quattro personaggi sono delle graziose ragazzine giapponesi: Sayori, la vicina di casa e amica d'infanzia, Natsuki, piccola ed energica, Yuri, più solitaria e introversa e Monika, la popolarissima presidente del club di letteratura. Sarà l'amica d'infanzia Sayori a convincere il protagonista a iscriversi proprio al club dove ci si dedica alla scrittura di poesie composto dalle quattro ragazze. Nelle prime ore di gioco ci occuperemo di conoscerle, di scrivere per loro (scegliendo le parole giuste da un lungo elenco, in modo da fare piacere alle ragazze) e, fondamentalmente, ci preoccuperemo di entrare nelle grazie di una o dell'altra. Un "dating simulator" dei più tipici e banali, direte. Giusto. Ma solo in apparenza.

"Doki Doki Literature Club!" è a tutti gli effetti una visual novel, ma vi assicuro che non ha niente di banale. È un esperimento videoludico di valore, ardito, intrigante e innovativo, nato dallo spirito creativo del Team Salvato e uscito per PC lo scorso settembre. È difficile parlarne senza rivelare particolari fondamentali di quella che è la spiazzante esperienza di gioco, ma cercherò di limitare i danni. La trama è suddivisa in quattro parti, intervallate da necessari riavvii. Sì, avete capito bene, dovrete chiudere e riaprire il gioco. L'atmosfera idilliaca delle prime ore infatti, viene presto bruscamente interrotta dal primo episodio inaspettato: il suicidio di una delle protagoniste. Questa è la miccia che fa scoppiare la follia che è "Doki Doki Literature Club!", un titolo davvero horror, un horror atipico che instilla nel giocatore un continuo e crescente senso di inquietudine, di paranoia, di disagio che vi porterà (credetemi) fino ad arrivare a frugare nei file di sistema, per capire cosa stia davvero succedendo. La sensazione di profondo timore non è causata solo dai temi affrontati (suicidio, depressione, ossessione, autolesionismo, affettività morbosa), ma soprattutto dalla graduale perdita di controllo da parte del giocatore: glitch improvvisi, malfunzionamenti, musica distorta saranno solo il preludio della grande sorpresa finale, che porterà più di un personaggio a rompere la quarta parete che separa il videogioco e il mondo reale. I dialoghi arriveranno infatti a rivolgersi direttamente a noi giocatori, provocandoci la tremenda sensazione di essere osservati e in balia di un gioco che ormai agisce 'di sua volontà'.

Nonostante un gameplay estremamente basic (leggi, clicca, osserva), "Doki Doki Literature Club!" ha il potere di tenerci incollati allo schermo più di tanti altri videogiochi degli ultimi anni. Si tratta di un'esperienza che lascia il segno (non è adatto ai bambini, sicuramente), un esperimento videoludico importante non solo per gli amanti del genere visual novel, capace anche di far riflettere su quanto spesso tutta la realtà che ci circonda sia un inganno e nasconda risvolti inaspettati. Non vi ho ancora convinti a provarlo? Sappiate che è gratis su Steam e servono meno di dieci ore per completarlo.

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