Apex Legends vs Fortnite

Impazza la moda dei free-to-play e della modalità battle royale. Il commento di Giampaolo Sutto

Vendere un prodotto gratis e farci milioni di dollari. Può sembrare una follia, ma in realtà è la chiave che si nasconde dietro gli utili record fatti macinare da titoli come Candy Crush (1.5 miliardi di euro nel 2018) o Pokemon Go (800 milioni). Un fenomeno che sviluppatosi inizialmente soprattutto su mobile, settore dove i giocatori sono per lo più casual e dunque meno disponibili a pagare (almeno nelle prime fasi), ha invaso letteralmente il mercato per console e pc, abituando anche le generazioni più vecchie di gamer.

Da molti anni, Crush Saga è uno dei titoli di riferimento nel settore free-to-play


Ma come può essere che un gioco gratis faccia più soldi di un altro venduto sul mercato a 50-60 euro? Il segreto sta nelle cosiddette "microtransazioni". Un flusso lento ma costante che porta nelle casse degli sviluppatori una marea di guadagni. Gli utenti possono infatti acquistare dei contenuti unici per un prezzo irrisorio (qualche euro), come vestiti, armi, abilità o anche bonus. Piccole cifre che ovviamente nel corso dei mesi possono accumularsi sino a superare il costo di un gioco "completo".

Ciò innesca per gli sviluppatori un circolo positivo, che li spinge a continuare ad implementare nuove funzioni e a migliorare costantemente il prodotto. Dietro al mercato del free-to-play ovviamente si nascondono delle clamorose insidie, come ad esempio il "pay-to-win", ovvero quel caso in cui con le microtransazioni si possano ottenere dei vantaggi evidenti nella competizione con gli altri utenti. Negli anni passati molto più diffusa, questa tendenza si è andata affievolendo per via delle feroci critiche nelle recensioni per quegli sviluppatori che adottavano tali possibilità. 

Unite tutto questo alla popolarità dilagante del genere "Battle Royale", sdoganato  e reso popolarissimo da Fortnite, e avrete chiara la chiave di lettura che si nasconde dietro il recente boom di Apex Legends. In sole 4 settimane, come hanno ricordate molte testate giornalistiche nostrane e internazionale, quest'ultimo è riuscito a totalizzare 50 milioni di giocatori. A paragone, il titolo di Epic Games ha impiegato ben 4 mesi per totalizzare lo stesso numero.

Già c'è chi parla di Anti-Fornite, ma quanto sarà vera questa dichiarazione? Per la mia opinione personale il successo di Apex è dovuto in realtà proprio a Fortnite, il quale ha fatto da vero e proprio apripista nel genere. Ovviamente, come molti hanno sottolineato, Apex Legends è la novità del momento, motivo per cui sarà visibile un temporaneo trasferimento della fanbase da un titolo all'altro.

Detto questo entrambi sono molto differenti l'uno dall'altro. Fortnite si contraddistingue per la sua grafica cartonesca, per la visuale il terza persona, l'assenza di classi speciali e soprattutto per la possibilità di costruire attraverso il crafting di materiali. Al contrario, Apex Legends ha una visuale in prima persona, presenta otto classi differenti (nello stile di overwatch), permette di salvare i compagni feriti ma non ha nessun sistema di crafting (l'ambiente non è nemmeno danneggiabile).

Chi vincerà la sfida? Se davvero di sfida si tratta, è difficile prevedere quale dei due continuerà a godere della maggiore attenzione da parte degli utenti. Tra pochi mesi, per quello che sappiamo, potrebbe arrivare un altro titolo pronto a soppiantare entrambi. Certamente la fanbase potrebbe spostarsi in base ai cambiamenti che gli sviluppatori apporteranno alle diverse modalità presenti in-game. 

Giampaolo Sutto

Commenti